Il catalogo presenta per la prima volta in un gruppo coerente e visivamente affascinante gli headline works di Andy Warhol, accompagnati da alcuni dei materiali originali che ispirarono l'artista.
Il catalogo della mostra prodotta dalla National Gallery e ideata da Molly Donovan presenta per la prima volta in un gruppo coerente e visivamente affascinante gli headline works di Andy Warhol, accompagnati da alcuni dei materiali originali che ispirarono l’artista. Le opere, che appaiono familiari a causa delle fonti popolari da cui ebbero origine, principalmente i tabloid newyorkesi, includono dipinti, serigrafie, stampe, fotografie, immagini tratte da video e produzioni televisive. La “notizia”, che non è il fatto ma la sua eco, la sua traccia, ovvero il titolo, è elevata sul piedistallo dell’arte. Warhol ci ricorda che un fatto, per quanto clamoroso, non si traduce in una notizia se non diventa un titolo, cioè se non assume una forma grafica. Meno noto delle Marylin o dei Ketchup Heinz, questa particolare produzione artistica di Warhol ha dato vita a collaborazioni importanti come quella con Keith Haring e ha espresso maggiori collegamenti con altri fenomeni artistici come il concettuale o la poesia visiva. I saggi che introducono il volume ne danno una interessante e nuovissima testimonianza. Andy Warhol (Pittsburgh, 6 agosto1928 – New York, 22 febbraio 1987), è stato un pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e montatore statunitense, figura predominante del movimento della Pop art americano.