La ritrattista del bel mondo parigino degli anni '20 e '30, che ha rappresentato meglio di chiunque altro tutta l'atmosfera della belle époque.
“Una delle caratteristiche che più attrae del suo stile è l’alone di successo, di spavalderia e di abbandono, di desiderio e attrazione e nello stesso tempo di impenetrabilità che i personaggi dei suoi quadri esprimono; i colori sono eccitanti, sexy, romantici e rispecchiano un’incredibile fusione di tradizionale e moderno.” Con queste parole Maurizio Calvesi riassume la particolare atmosfera che avvolge le opere di Tamara de Lempicka (1898-1980), l’artista di origine polacca conosciuta soprattutto per i ritratti del bel mondo parigino degli anni ’20 e ’30.
La bella mostra di Roma che offrì l’occasione per la presente pubblicazione presentava 57 opere, perlopiù ritratti, che coprono gli anni dal 1920 al 1954, gli anni che le portarono successo e notorietà internazionale. Un successo che si esaurì poco a poco dopo il trasferimento di Tamara negli Stati Uniti. Con la guerra e il dopoguerra si interruppe lo scenario mondano nel quale Tamara si era mossa con la disinvoltura che si riflette nei suoi quadri. E per Tamara iniziò il declino.