Non una storia della grafica ma semplicemente una selezione sia di questioni teoriche, sia di vicende e personaggi di rilievo della contemporaneità.
Sussidiario di grafica è il prosieguo di Abecedario, il fortunato volume di Sergio Polano e Pierpaolo Vetta, dedicato alla progettazione grafica del Novecento che ha inaugurato la collana Design & Grafica di Electa nel 2002. Di quel volume gli autori, Sergio Polano e Paolo Tassinari, hanno ripreso la struttura e gli intenti. Programmaticamente, anche il Sussidiario non è, infatti, una storia organica della grafica ma rappresenta invece una selezione ragionata sia di questioni teoriche di urgente rilievo, sia di vicende e personaggi di primo piano per la contemporaneità; al contempo, il Sussidiario vuol contribuire a chiarire la confusa nozione estetica e la banale idea di cosmetica degli artefatti, sottoposta ai trend delle fashion, che la nostra epoca sembra avere della grafica, sin negli empirei universitari. Nella prima parte, il Sussidiario suggerisce un abbozzo di “teoria degli artefatti grafici”, legata alla nozione centrale di grafia (etimologicamente tanto scrivere che dipingere), per affrontare poi -tra l’altro- i temi della comunicazione visiva delle istituzioni pubbliche e il rapporto antitetico della grafica con la propaganda. Nella seconda parte, infatti, il Sussidiario esamina una serie di episodi eccellenti della grafica del Novecento, che vedono protagonisti figure quali Herbert Bayer, Adalberto Libera, Albe Steiner, Nizzoli e Oliveri, Carlo Scarpa, Alan Fletcher, Susan Kare, John Maeda; ma anche la storia di un marchio straordinario come quello della Coca-Cola e di altri, più o meno appropriati. Infine, il saggio conclusivo sulle banconote vuol sottolineare come la progettazione grafica sia un’attività ubiqua (e perlopiù anonima), senza che ce ne sia piena consapevolezza.