Architettura

Roberto Masiero

Silvia Gmür Reto Gmür Architekten

Silvia Gmür Reto Gmür Architekten

Ne "El desierto" Borges racconta di un uomo che in un deserto, vicino ad una piramide, solleva una manciata di sabbia e, lasciandola ricadere, pensa tra sé e sé: "Sto modificando la crosta terrestre".
La ricerca sull'architettura di Silvia Gmür, per un lungo periodo con Livio Vacchini e ora con il figlio Reto, si interroga su questo semplice gesto e su questa radicale riflessione: "Costruire significa modificare la crosta terrestre".

La sua è una architettura rigorosa che vuole che la dimensione poetica nasca tenendo assieme l’esperienza dello spazio, il modo in cui si può abitare, la struttura che tutto tiene e la luce che dà vita.

L’abitare è indagato da Silvia Gmür soprattutto nella progettazione degli ospedali, che è diventato uno dei temi costanti di ricerca dello studio, seguendo il dettato di Le Corbusier: l’ospedale è la casa dell’uomo.

La semplicità del gesto raccontato da Borges e la radicalità del pensiero che nasce, costringe ad un viatico molto determinato e, per molti aspetti solitario.

Non c’è la ricerca della seduzione per la seduzione; non c’è il gioco dell’architettura come metafora o
come effetto; non c’è il gesto che si pretende autoriale (o artistico).

Le sue opere evitano volutamente il confronto con le retoriche spettacolari del postmodernismo nelle sue molteplici forme. E questo accade in un contesto come quello svizzero e in particolare basilese, che si offre continuamente come un vero e proprio laboratorio sulle strategie oggi possibili per l’architettura, per la sua comprensione e, persino, per il suo destino.

È indubbiamente una scelta controcorrente, e proprio per questo va indagata.


Formato
22 x28
Legatura
cartonato stampato
Pagine
392
Anno di pubblicazione
2016
ISBN
9788891805584
Lingua
Italiano
Genere
Architettura
Marchio
Electa