La trasformazione dell'anfiteatro Flavio, sia nel corso dell'originaria funzione ludica, sia durante gli impieghi successivi.
Il tema conduttore della presente pubblicazione è la trasformazione dell’anfiteatro Flavio, sia nel corso dell’originaria funzione ludica, sia durante gli impieghi successivi.
Particolare attenzione è data al delicato momento di transizione da una funzione all’altra, fra tardoantico e alto medioevo, quando si delinearono con chiarezza le future sorti del monumento.
Il volume è pertanto ordinato in tre capitoli distinti.
Il primo è dedicato alle vicende del Colosseo durante l’originario utilizzo anfiteatrale, ricostruendo il quadro delle conoscenze storiche maturate finora e indicando gli indirizzi delle future ricerche.
Il secondo capitolo affronta una problematica nuova: le vicende dell’edificio dopo l’ultimo spettacolo documentato da una fonte, nel 523, tradizionalmente indicato dalla critica storica come anno di “chiusura” dell’anfiteatro, anche se non mancano le opinioni contrarie. Al termine delle guerre gotiche si manifestano su vasta scala nel monumento i primi caratteri di una profonda trasformazione all’interno di un tessuto urbano estremamente vitale. Ampio spazio hanno nel presente studio le problematiche relative alla valle del Colosseo, poiché è impossibile affrontare uno studio storico sul monumento scindendolo dal suo immediato contesto urbano.
Il terzo capitolo, infine, è dedicato alla definizione Rota Colisei, nata nel XII secolo quando questa unità inscindibile tra monumento e valle era ben presente nella Roma tardomedievale. La Rota Colisei indicava infatti una ripartizione urbana di tipo amministrativo dai confini esorbitanti la valle del Colosseo, di cui questa costituiva ovviamente il fulcro. Nel terzo capitolo vengono presentate in maniera esaustiva le testimonianze materiali emerse dai primi depositi archeologici d’età tardomedievale individuati nell’anfiteatro.