Artista tormentato, straordinariamente geniale e coraggioso, ma altrettanto incline a cadere in profonde crisi, Pontormo è il principale protagonista della svolta della pittura fiorentina dal pieno Rinascimento al manierismo.
Benchè fosse uno dei massimi artisti del suo secolo, Jacopo Carrucci detto il Pontormo si vide screditato dopo la sua morte: aveva messo tutto il suo talento al servizio di quanti avevano sperato in un profondo cambiamento della società e le cui dottrine si erano fatte indifendibili nel clima d’oscurantismo generato dalla Controriforma. Giorgio Vasari nel 1568 e poi Raffaello Borghini nel 1584 si videro costretti a sconfessare la sua arte. Nonostante ciò lo stile che aveva creato fu ampiamente diffuso dalla sua bottega.
Il volume studia l’opera del grande pittore in un’epoca che la vide fiorire in particolare attraverso la profonda rivoluzione religiosa che andava operandosi in quegli anni. La figura che ne emerge è quella di un artista che seppe essere l’interprete più rappresentativo a Firenze delle esigenze religiose della sua cerchia: “non un genio isolato nel suo secolo, bensì il più puro frutto della sua epoca”.