Il libro mette in luce la complessità e la ricchezza di relazioni del nuovo network artistico diffuso in tutta Europa tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta con la denominazione internazionale di ZERO, avente come fulcro e catalizzatore la poliedrica figura di Piero Manzoni.
Piero Manzoni è l’antesignano e inesausto ‘messaggero viaggiatore’ di questa nuova geografia di relazioni che proprio grazie ai suoi continui spostamenti e alla sua attività si consolida in un respiro autenticamente europeo. Una nuova concezione artistica destinata a rivoluzionare le sorti dell’arte mondiale. Si costituisce così questa visione europea transnazionale, alternativa certamente rispetto all’arte americana, ma in un certo senso anche rispetto all’ambiente parigino, che agisce secondo una nuova geografia, e viaggia tra Milano, Roma, Losanna, Berna, Basilea, Düsseldorf, Monaco, Francoforte, Londra, Rotterdam, Amsterdam, Anversa, Copenaghen, Zagabria. Un movimento di artisti, che seguendo diverse linee e direttrici, ma anche intrecciando una mole impressionante di scambi epistolari, disegna nuove traiettorie al contempo creative e di sistema, nuove immagini e nuovi luoghi che le accolgono e diffondono, amplificandone e ramificandone gli effetti. Attraverso una puntuale verifica delle fonti bibliografiche, documentarie e testimoniali, non solo è stato possibile ricostruire storicamente le vicende biografiche e l’attività espositiva in Europa di Manzoni e degli autori a lui più strettamente legati, ma anche e soprattutto documentare una serie di importanti relazioni internazionali legate a questo movimento tra l’Italia e l’Europa, attraverso materiali inediti (fotografie d’epoca, lettere autografe, ecc.), che costituiscono un ulteriore contributo alla conoscenza del lavoro di Manzoni e dell’arte del XX secolo.