Il catalogo della mostra mette a fuoco alcune questioni centrali per la comprensione della figura di Mario Radice. Tra essi il rapporto tra arte e architettura negli anni Trenta, il Razionalismo e la sua crisi storica, letta attraverso i rapporti di Radice con Cattaneo e Terragni e interpretata dai dipinti denominati "Crolli", il "lungo epilogo" della produzione artistica di Radice, caratterizzato da una ricorrente tensione tra astratto e figurativo, razionale e lirico, variazione e ripetizione, bidimensionale e tridimensionale
Il fulcro della mostra sarà rappresentato da una ricostruzione in grandezza naturale della parete decorata da Radice per la Sala del Direttorio della Casa del Fascio di Como, fronteggiata dalla sua trasposizione lineare. Per la prima volta viene presentato lo studio di un nucleo di materiali autografi di Radice (schizzi, note, disegni, bozzetti e fotografie) recentemente acquisiti dal MART, posti in confronto con le opere della collezione e con prestiti esterni. Particolare attenzione sarà prestata alla lettura di questi materiali, spesso studi preparatori, nell’ambito del nascente astrattismo italiano sviluppatosi intorno alla Galleria del Milione, alla luce delle teorizzazioni più influenti dell’ambiente di Radice e del gruppo di Como, seguiti nella loro evoluzione artistica fino agli anni ’50 e ’60.