Luigi Ghirri è stato uno fotografi europei che, a partire dalla metà degli anni '70, hanno rivoluzionato il panorama della fotografia italiana. La sequenza di oltre 300 immagini permette al lettore di ripercorrere il suo processo fotografico, individuandone l'aspetto innovativo.
Il catalogo indaga l’opera del fotografo italiano attraverso un percorso inedito che rilegge l’incontro di quest’autore
con la neo-avanguardia, la scelta precocissima della fotografia a colori e lo sviluppo di un’analisi dei generi della fotografia che fonda un nuovo sistema per intendere l’opera fotografica. L’autore organizzò il corpo della sua ricerca in “sequenze” di immagini, per ripensarlo in seguito come un gigantesco work in progress. Ghirri ha saputo cogliere gli stimoli del panorama artistico e culturale degli anni settanta, trasformandoli in un’opera di riferimento per la ricerca contemporanea. Utilizzando questa considerevole quantità di immagini, la mostra vuole far comprendere al visitatore la logica di Ghirri.
Il volume è uno strumento storico-critico fondamentale per conoscere e studiare il lavoro del fotografo modenese. I saggi critici di Giuliano Sergio, Quentin Bajac, Laura Gasparini, Larisa Dryansky e altri affrontano i molteplici aspetti della ricerca ghirriana: il rapporto con le avanguardie, il dibattito sul postmoderno, l’incontro con gli architetti e scrittori, il confronto con la fotografia americana, il suo ruolo di intellettuale e di curatore in molte ricerche fotografiche italiane degli anni ottanta; a questo si aggiunge un’antologia di testi dei più importanti critici che hanno accompagnato la ricerca dell’autore. Grande spazio è dato alle immagini con circa 300 fotografie ordinate in grandi sezioni tematiche: l’uomo, le cose, la vita. Ogni serie in mostra è introdotta da una citazione di Ghirri. I testi sono scelti in modo da rivelare la qualità della scrittura del fotografo e condurre il pubblico a comprendere le ricerche dell’autore attraverso le sue stesse parole.