Il secondo tomo del catalogo generale della pittura di Longaretti documenta un decennio della sua attività pittorica marcato da incidenze biografiche di notevole rilevanza organizzativa.
Il nuovo stile registra il cambiamento fondamentale derivante delle dimissioni dell’artista dalle responsabilità dall’Accademia Carrara (1978) e la relativa riorganizzazione della sua vita nei suoi ritmi quotidiani e nei rapporti con il mondo “altro” del mercato e della committenza in particolare. Un rivolgimento di abitudini e di sollecitazioni private che si proiettano e fanno i conti con una temperie storica di profonde turbolenze sociali (il Sessantotto sfiora anche il piccolo Eden della provincia bergamasca, se non altro nelle risonanze scolastiche giovanili) e più ancora con le abitudini di vita e di lavoro dell’artista che proprio allora si inoltra in una maturità estremamente feconda, profondamente reattiva sul piano creativo e nell’approfondimento concettuale. Si verifica un’apertura al mercato internazionale e, specularmente, una riflessione dell’artista sulle evoluzioni della figurazione novecentesca a livello internazionale, alle sperimentazioni sulle materie alle ricercate rivisitazioni storicistiche, alle svariate contaminazioni formali. Longaretti si guarda attorno
con lucida consapevolezza critica e altrettanto accorta prudenza nella libertà di sperimentazione formale.