L'architettura ai tempi della crisi, attraverso le opere delle archistar, ma anche attraverso il recupero e la riconversione produttiva interpretata in chiave ecosostenibile e solidale.
Per il Padiglione Italia alla tredicesima Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia, Luca Zevi, architetto e urbanista, ha scelto come chiave di lettura la lezione di Adriano Olivetti, il suo modo di radicare la crescita produttiva nella cultura del paese. Il catalogo si articola attorno a quattro stagioni della produzione in Italia: l’eredità del pensiero di Adriano Olivetti, quella della “soggettività individuale” a seguito del’industrializzazione, il decentramento produttivo collegato al territorio e l’attuale architettura del Made in Italy (con oltre 100 schede dedicate alle imprese italiane che con le loro realizzazioni hanno interpretato in modo innovativo la responsabilità imprenditoriale, dalla Ferrari di Maranello al Kilometro Rosso di Bergamo, dagli stabilimenti Prada ai Laboratori Guzzini). E infine l’orientamento verso la green economy, con il Padiglione Italia per la prima volta allestito in modo ecosostenibile e alimentato da sole, acqua e watt pedalati dai visitatori, prototipo di un’architettura possibile tra paesaggio, ambiente e produzione. L’architettura ai tempi della crisi, attraverso le opere delle archistar, ma anche attraverso il recupero e la riconversione produttiva interpretata in chiave ecosostenibile e solidale.