Costruire la città dei bits: una sfida affascinante e necessaria. Con uno stile semplice W.J. Mitchell esamina in dettaglio tutti i concetti utili per comprendere e progettare i nuovi spazi virtuali.
È l’edizione italiana, curata da Sergio Polano, del fortunato volume di Mitchell: City of Bits. Space, Place and the Infobahn. Massimo esponente della School of Architecture and Planning del MIT (sede anche del MediaLab di Negroponte e Co), affronta qui con un agile taglio discorsivo il tema complesso e avvincente delle nuove tipologie costruttive online. Mitchell sostiene che l’architettura dello spazio digitale è una nuova frontiera anche professionale: uno spazio che è possibile e necessario ideare ed edificare in modo appropriato ricorrendo alle competenze di architetti informati dell’esistenza e consapevoli dell’importanza dei nuovi “luoghi”, nonché specificamente preparati all’affascinante impresa di costruire le città dei bits. Collegarsi, telemanipolatori, interfaccia, World Wide Web, @home sono solo alcuni dei termini che l’architetto “virtuale” si trova ad affrontare.
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