Al Colosseo dal 22 luglio la prima grande mostra che getta un'inedita luce sulle religioni del mistero non più soltanto mediante le fonti letterarie ma attraverso capolavori antichi.
Statue, vasi, rilievi, affreschi, e per la prima volta a Roma, le preziose terrecotte votive magnogreche. L’esposizione grazie ai più moderni linguaggi video-sonori esplora in chiave antropologica anche le risonanze dei riti e dei significati misterici nella cultura contemporanea. Alcuni fra i più importanti archeologi e storici delle religioni antiche affrontano in modo critico e aggiornato nei saggi introduttivi, le fonti e gli oggetti che rivelano i miti di fondazione, i riti segreti d’iniziazione dei misteri dionisiaci, di quelli eleusini di Demetra e Kore, divinità molto venerate anche in Magna Grecia, da dove provengono i celebri pinakes, tavolette votive in loro onore. Schede esaurienti e corredate di un pregevole apparato iconografico riguardano anche i capolavori che illustrano i culti orientali di Cibele, Iside, Mitra, molto diffusi nel mondo romano, evocati mirabilmente dai suggestivi spazi dell’Anfiteatro Flavio, sede della mostra. Il volume rende inoltre conto della lettura antropologica delle risonanze della cultura misterica nella contemporaneità e dell’innovativo progetto di allestimento che si avvale di camere di buio sonoro e di sequenze filmiche montate ad hoc. Più che di un catalogo di mostra si tratta di una pubblicazione completa che fa il punto sulle religioni che promettevano, prima del cristianesimo, la salvezza.