Didi-Huberman è oggi considerato una delle menti più brilanti della filosofia e della storia dell'arte
Questo saggio costituisce la prima monografia realizzata a proposito della scultura più strana e atipica di Giacometti: il Cubo, considerato l’unico oggetto ‘astratto’ dell’artista. Fatto inesplicabile in una produzione artistica votata, apparentemente, alla ‘ricerca della realtà’. Attraverso i disegni, le incisioni, le sculture e anche i testi, questo studio permette di scoprire nel Cubo un oggetto dallo statuto paradossale. Un’eccezione, un’opera chiusa su se stessa ma anche un cristallo, un prisma nel quale Giacometti articola alcuni dei paradigmi essenziali della sua arte: il rapporto dei corpi con la geometria, il problema della dimensionalità, la separazione del viso e del cranio, l’iconografia della melanconia e infine il problema del ritratto che ci obbliga, di fronte a questa scultura, a creare il concetto inedito di ‘antropomorfismo astratto’.