La vera storia di uno stravagante collezionista del XIX secolo.
Di origine inglese ma nato e cresciuto in Italia, Frederick Stibbert (1838-1906) accarezzava un sogno: viaggiare e raccogliere oggetti che potessero raccontare la storia delle culture del mondo. Il sogno si realizzò: sulle colline di Firenze costruì una casa in stile gotico destinata ad accogliere la sua eclettica collezione di ben 56.000 opere d’arte: naturalia e mirabilia provenienti da paesi lontani, manufatti artistici, pitture e sculture, curiosità, armature, costumi, quadri, cassoni, libri e stampe. I suoi interessi si indirizzarono anche verso l’Oriente – India, Turchia e antico Egitto (dove si recò nel 1869 per l’inaugurazione del canale di Suez) – e lo stimolarono ad erigere, forse su suo stesso progetto, un sacello in stile egiziano nel giardino della villa. Una febbre irrefrenabile lo spinse, infine, verso le culture cinese e giapponese, e ad acquisire pezzi originali oramai diventati unici. Prima di morire Stibbert donò la sua casa-museo alla città. Visitato da turisti provenienti da tutto il mondo, è un luogo senza uguali: l’abitazione, il giardino e il museo stesso sono stati plasmati dal gusto e dagli interessi di Stibbert che voleva far rivivere, per poterlo vivere, un mondo fiabesco con cavalieri e dame. Il libro racconta la vita di Stibbert, le sue passioni, le amicizie e il mondo che lo circondava tra Firenze, Londra, l’India e i suoi numerosi luoghi dell’anima. Gentiluomo, dandy, finanziere oculato e
munifico collezionista, Frederick Stibbert rappresenta appieno la multiforme cultura enciclopedica del suo tempo.