Se quanto realizzò nelle Gallerie prova l'intimo sentimento di appartenenza che Scarpa avvertiva con la grande tradizione pittorica veneziana, la Gipsoteca di Possagno è un omaggio a Canova, le cui opere illuminavano gli spazi dell'Accademia da lui frequentata, come questo libro conferma.
Nel 1926 Carlo Scarpa concluse i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove da due anni era stato avviato il primo biennio della Scuola Superiore di Architettura. Naturalmente il nome di Scarpa non era compreso tra quello dei primi sette architetti che nel 1928, una volta terminati gli studi, sostennero l’esame di Stato per ottenere l’abilitazione alla professione. Per questa ragione, una trentina d’anni dopo, nel 1957, mentre la Gipsoteca canoviana di Possagno veniva completata, Scarpa fu accusato davanti al Tribunale di esercitare abusivamente la professione di architetto. Se la sua carriera scolastica è stata all’origine della pagina più triste della sua carriera, gli anni trascorsi all’Accademia, però, hanno lasciato un’eco costante nella sua opera, percepibile, in particolare, nel lavoro da lui svolto dal 1940 per la sistemazione delle Gallerie dell’Accademia a Venezia e nella Gipsoteca di Possagno.