In occasione della grande monografica che il Maxxi dedica a Francesco Vezzoli, Electa pubblica il catalogo ragionato della sua produzione artistica dagli esordi sino ai giorni nostri. /IT
L’autore più glamour del panorama italiano contemporaneo, che ha tratto dall’estetica dell’effìmero una delle sue più potenti ispirazioni, è ormai un ‘classico’. ad introdurre il corpo del catalogo una intervista inedita di Cristiana Perrella e i saggi di Donatien grau e Douglas Fogle, che approfondiranno rispettivamente il rapporto di Vezzoli con il neoclassicismo e con il cinema. Ogni lavoro è presentato con intento analitico, dalla fase di ideazione a quella di definizione e messa in opera, senza tralasciare le reazioni suscitate, il riscontro talvolta scandaloso che in alcuni casi ha dato origine ad altri progetti e nuovi lavori.
Vezzoli utilizza diversi mezzi espressivi, tra i quali il curioso uso dell’uncinetto, con cui ricama lacrime d’oro o color sangue su centrini raffiguranti le sue icone cinematografiche più amate. La parte più importante della sua produzione rientra nella Videoarte: queste sue opere sono spesso veri e propri cortometraggi o fantomatiche produzioni televisive, come puntate pilota di programmi che non andranno mai in onda. Indagatore dei miti della cultura popolare, raffigura spesso nelle sue opere “icone Pop” o “star” del piccolo e grande schermo. il suo obbiettivo, dice, è quello di “decostruire lo strumento della promozione”; leit-motiv dei suoi lavori è un mix di cultura cinematografica alta e di trash televisivo.