Un interessante saggio sul 900 artistico italiano. In controtendenza rispetto alla diffusa moda delle letture trasversali, Flavio Fergonzi affronta il 900 artistico italiano con rigoroso approccio filologico. L'autore opera una analisi approfondita delle opere: la loro tecnica, il loro stile, i loro contenuti; e dei documenti: le lettere, le recensioni, il contesto.
Entra dunque nell’officina immaginativa, ideativa ed esecutiva degli artisti, usando tutti gli strumenti che ha a disposizione: esame delle fonti visive dell’artista, implicite ed esplicite, analisi della sequenza ideativa delle opere e del significato che queste avevano nella cultura artistica cui erano destinate. L’autore analizza ad esempio, come Boccioni usa e innesta nel suo lavoro (al di là di quel che lui stesso racconta nei manifesti, nelle lettere, e negli scritti programmatici) le opere degli artisti internazionali di cui è a conoscenza. Con due biopsie in profondità: una verso il 1910, una verso il 1912. oppure come interpretare i disegni di modiglioni per capire le sue sculture, e qual’è il suo percorso dal 1911 al 1913. o anche come mai, nel 1919, Sironi ha dipinto quadri così diversi tra di loro. L’ossessione di martini per le sculture di tutti i tempi e di tutti i paesi e come questa è diventata una poetica originale. sono solo alcuni dei temi affrontati da Fergonzi con uno stile che avvince il lettore.