Il catalogo generale dell'artista contemporaneo Ferruccio Bortoluzzi
Bortoluzzi è un artista autodidatta. Nelle opere realizzate durante gli anni ’40, si presenta come pittore d’immagini: predilige nudi, scorci di Venezia, e rappresentazioni d’interni; il colore delle tele è atono, quello che rimane sempre costante è il senso di vuoto, di abbandono che questi lavori trasmettono.
È uno dei fondatori del Centro di Unità della Cultura l’Arco insieme ad artisti e letterati veneziani. L’Arco non costituiva un vero e proprio movimento artistico, ma cercava di avvicinare la popolazione all’arte e alla grande cultura internazionale attraverso concerti, mostre d’arte, incontri con poeti e scrittori. Nel 1951 si trasferisce a Parigi, dove frequenta l’ambiente artistico parigino e conosce Gino Severini. Dopo questo periodo d’intenso confronto, Bortoluzzi si isola nel proprio lavoro da cui scaturiscono immagini diverse e inedite che abbandonano la precedente ricerca. Ora si concentra soprattutto sulla realizzazione di soggetti d’ispirazione religiosa. Agli inizi degli anni ’60 Bortoluzzi raggiunge la piena maturità artistica; sedimentate le esperienze figurative giovanili, sperimenta un nuovo linguaggio espressivo del tutto personale. I quadri si trasformano in “oggetti”, in un processo di simbiosi tra pittura e scultura. Composizioni realizzate con materiale recuperato dalla realtà: tavole di legno consunto, ferri arrugginiti, chiodi, corde, anelli esprimono una manifestazione di forza che commuove per la sua umanità, il coraggio e la validità culturale del messaggio di cui l’artista si fa interprete semplice e rigoroso. I maggiori critici italiani hanno riconosciuto e apprezzato la sua arte. Recentemente gli eredi hanno donato un’opera dell’artista al Museo del ‘900 di Milano.