Un'imperdibile mostra archeologica sulle antiche metropoli dell'Etruria meridionale a cura di uno dei massimi esperti italiani della civiltà etrusca.
La mostra di Roma pone l’accento sul periodo di massima prosperità ed espansione degli Etruschi nel VI-V secolo a.C., illustrando lo sviluppo dei principali centri urbani del Lazio: Veio (specializzata nella produzione di terracotta destinata a decorare gli edifici e a realizzare ex voto scultorei), Cerveteri (con la sua spettacolare architettura funeraria e la preziosa oreficeria), Vulci (rappresentata dalla scultura monumentale) e Tarquinia (la cui necropoli di tombe affrescate è la più importante pinacoteca del mondo antico prima di Pompei). Pur disponendo di una evidente base culturale comune, ciascuna città-stato si differenziò dall’altra in termini di produzione artistica, stili di vita e pratiche commerciali. Se le pregiate ceramiche di produzione corinzia, grecoorientale e poi attica, veri capolavori della pittura greca, ebbero una profonda influenza sulla cultura figurativa etrusca, non si può dimenticare la fortissima influenza che gli Etruschi esercitarono sul vicino mondo romano (nel 396 a.C. Roma conquistava Veio estendendo la sua egemonia su tutta l’Etruria meridionale), in particolare nelle pratiche religiose e nelle simbologie del potere. In catalogo, numerosi saggi e una campagna fotografica senza precedenti per illustrare tesi originali, reperti inediti e ricostruzioni di interi sepolcri e templi a grandezza naturale.