Una monografia esauriente e aggiornata sull'opera di Bolles+Wilson; dagli esperimenti intrapresi negli anni settanta a Londra ai numerosi progetti tedeschi e internazionali.
Il volume, strutturato in otto gruppi tematici, intende documentare l’evoluzione della ricerca architettonica e del linguaggio individuale di Julia B. Bolles e Peter L. Wilson. Julia B. Bolles-Wilson, nata a Münster (Germania) nel 1948, si laurea in architettura nel 1976 all’Università di Karlsruhe; dal 1978 frequenta studi post graduate alla Architectural Association di Londra. Docente tra il 1981 e il 1986 alla Chelsea School of Art a Londra, dal 1996 insegna progettazione architettonica all’Università di scienze applicate di Münster.
Peter L. Wilson, nato a Melbourne (Australia) nel 1950, studia architettura alla University of Melbourne e alla Architectural Association di Londra dove si laurea nel 1974. Tra il 1974 e il 1988 insegna alla Architectural Association. Dal 1994 al 1996 è visiting professor alla Kunsthochschule Berlin Weissensee. Nel 1980 Bolles & Wilson aprono il proprio studio professionale a Londra; lo trasferiscono a Münster nel 1987.
Il volume sviluppa un percorso, a partire dai primi inserimenti a piccola scala realizzati a Londra e in Giappone fino ai significativi interventi urbani realizzati in Germania e in Olanda: dalla biblioteca di Münster all’edificio per uffici WLV , dalla sede della banca Nord LB a Magdeburgo al nuovo teatro Luxor di Rotterdam. Ampio stazio è dedicato alle opere in corso di realizzazione: il Masterplan per Falkenried/Amburgo, il municipio di Willich e la sede centrale della società immobiliare ‘Wohn+Stadtbau’ a Münster. Ad esse si aggiungono i contributi presentati a numerosi concorsi, fra i più recenti: la scuola di scultura per il Royal College of Art a Londra e il Masterplan per Tirana. Una sezione del volume è dedicata ai progetti teorici e manifesto a cui appartengono la Water House del 1976, le ricerche su ‘Bridgebuildings and the Shipshape’ fra cui una proposta per il ponte dell’Accademia di Venezia, la premiata ‘Ninja’ House del 1988 quale prima seminale risposta architettonica alla smaterializzazione indotta dai media e alla Città Elettronica. Il libro si chiude con una selezionata antologia degli scritti.