Curata da Achille Bonito Oliva, esaustiva monografia di uno degli artisti più poliedrici e sfuggenti del Novecento italiano.
Per la prima volta il MADRE rende omaggio all’artista torinese. L’esposizione, curata da Achille Bonito Oliva, si svolge lungo un percorso capace di illustrare il metodo creativo di Alighiero Boetti. Nucleo concettuale rimane il suo modus operandi: l’ideazione in solitudine e la successiva realizzazione dell’opera con l’aiuto di artigiani selezionati. Boetti ha saputo così portare a pari dignità artista e artefice. In mostra i celebri kilim (50 in tutto nell’installazione Alternando da uno a cento e viceversa), gli arazzi, le mappe, nonché sculture in bronzo (nel cortile esterno il verticale Autoritratto) e all’ingresso la foto a dimensione naturale della performance “Oggi venerdì ventisette marzo millenovecentosettantatre”. Foto e video documentano i numerosi viaggi di Boetti in varie parti del mondo, in particolare in Afghanistan e Pakistan, i contatti con la cultura e la gente del luogo, chiamata ad eseguire manualmente numerosi lavori, fino all’apertura di un vero e proprio albergo (One Hotel) a Kabul. Mettere all’Arte il Mondo indica l’attitudine di un grande artista che ha saputo socializzare la propria creatività sviluppando come metodo l’interattività e la comunicazione dell’arte nella società di massa.