Il catalogo accompagna una mostra dedicata all'influenza dell'arte italiana nella celebrata attività di Dürer incisore, grazie ad accostamenti inediti fra stampe, capolavori di scultura classica presenti nelle collezioni mantovane e nel solco del magistero di Mantegna e Leonardo.
Documentato a Venezia due volte, nel 1494 e di nuovo nel 1506, non sappiamo quali altri luoghi (Mantova, Milano?) il maestro del Rinascimento tedesco abbia visitato durante i suoi viaggi in Italia, così come attestato dalle lettere all’amico Pirckheimer. I saggi in catalogo e le schede ragionate delle opere, in gran parte provenienti da collezioni viennesi, confermano le acquisizioni degli studi sul ruolo dell’antico e delle incisioni di Andrea Mantegna nella formazione dell’artista di Norimberga, come sembrerebbe testimoniare l’ideazione del Trionfo dell’imperatore Massimiliano. Un approfondimento è destinato al confronto diretto e indiretto con il più famoso incisore italiano dell’epoca, il veneziano Jacopo de’ Barbari con il quale è idealmente ingaggiata, attraverso le stampe analizzate, una singolar tenzone, mentre si pone il giusto accento sulla dipendenza di alcune stampe da modelli leonardeschi. Una sezione del volume è dedicata all’evoluzione delle tipologie del ritratto attraverso casi esemplari. Una nutrita rassegna di opere rivela infine come le stampe di Dürer siano state fonte di ispirazione e imitazione per gli artisti in età moderna e stimolo per nuove composizioni contemporanee, come testimonia da ultimo la cupa e misteriosa Melancholia di Anselm Kiefer.