Il 2018 di Electa si chiude con l'uscita di Attesa / Waiting (dal / from 1960), la prima monografia retrospettiva dedicata a Mimmo Jodice (Napoli, 1934). Il volume, prodotto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, è una ricostruzione per immagini. I documenti, spesso inediti, sono il risultato di una ricerca biennale condotta presso gli archivi dell’artista.
“L’ultimo, definitivo libro sulla mia ricerca”, come lo ha definito lo stesso Jodice, nasce da Attesa 1960-2016, la mostra a cura di Andrea Viliani allestita al Madre nel 2016. Sette sezioni basate sui temi ricorrenti nella ricerca di Jodice propongono una temporalità che si costituisce associando i contenuti, senza un rigido criterio cronologico: un tempo circolare, che ritorna costantemente sui suoi motivi ispiratori.
Le sette sezioni scandiscono anche l’andamento del volume:
1. Opere di ricerca, dal 1960
2. Teatralità quotidiana a Napoli, o del ritratto di un popolo, dal 1970
3. Città e nature, o del paesaggio (dalle vedute di Napoli alle città invisibili), dal 1980
4. Archeologie e mediterranei, dal 1985
5. Eden, o della natura viva o morta, dal 1995
6. Transiti, o delle storie dell’arte, dal 2008
7. Attese, dal 2016 In Attesa / Waiting (dal / from 1960) le aree di interesse dell’artista sono indagate a partire dall’anno d’avvio di ogni ricerca, mentre la struttura degli apparati biografici e bibliografici è organizzata per temi ed arricchita da una documentazione iconografica in cui i materiali d’archivio costituiscono uno strumento di studio e la testimonianza visiva della complessa ricerca di Jodice.
Nei saggi Salvatore Settis affronta la relazione tra soggetto archeologico, rappresentazione fotografica e reinterpretazione critica; Ester Coen analizza lo stringente rapporto fra la ricerca di Jodice e la Metafisica italiana e, in parte, il Surrealismo, fonti di ispirazione di tutta la sua pratica; Nicola Spinosa approfondisce il tema del rapporto tra il maestro e il barocco a Napoli; Marta Gili e Tina Kukielski esplorano la pratica della fotografia, analizzandone le relazioni con le ricerche concettuali del XX secolo.
Il libro si chiude con un'intervista di Hans Ulrich Obrist all'artista e gli approfondimenti di Andrea Viliani sui temi della mostra al Madre. In coda a ciascuna sezione è collocata un'ampia selezione di opere effettuata dallo stesso Jodice. L'opera di Jodice, artista autodidatta, oltrepassa la distinzione fra le arti ed è una pietra miliare dell’evoluzione socio-culturale della pratica fotografica. Napoli è un costante soggetto di riferimento, descritta per frammenti di visione: l’epidemia di colera, il folclore delle feste popolari, la vitalità dell'antico e l’architettura delle periferie che diventa monumento, fino alla documentazione del periodo più florido dell’arte contemporanea in città e degli artisti che vi sono, letteralmente, “transitati”.
I sessant’anni di ricerca di Jodice documentati nel libro Attesa / Waiting (dal / from 1960) sono l’enciclopedia visiva dei fenomeni, delle sperimentazioni e delle affermazioni che hanno scritto la storia dell’arte e della fotografia negli ultimi 50 anni.
“L’ultimo, definitivo libro sulla mia ricerca”, come lo ha definito lo stesso Jodice, nasce da Attesa 1960-2016, la mostra a cura di Andrea Viliani allestita al Madre nel 2016. Sette sezioni basate sui temi ricorrenti nella ricerca di Jodice propongono una temporalità che si costituisce associando i contenuti, senza un rigido criterio cronologico: un tempo circolare, che ritorna costantemente sui suoi motivi ispiratori.
Le sette sezioni scandiscono anche l’andamento del volume:
1. Opere di ricerca, dal 1960
2. Teatralità quotidiana a Napoli, o del ritratto di un popolo, dal 1970
3. Città e nature, o del paesaggio (dalle vedute di Napoli alle città invisibili), dal 1980
4. Archeologie e mediterranei, dal 1985
5. Eden, o della natura viva o morta, dal 1995
6. Transiti, o delle storie dell’arte, dal 2008
7. Attese, dal 2016 In Attesa / Waiting (dal / from 1960) le aree di interesse dell’artista sono indagate a partire dall’anno d’avvio di ogni ricerca, mentre la struttura degli apparati biografici e bibliografici è organizzata per temi ed arricchita da una documentazione iconografica in cui i materiali d’archivio costituiscono uno strumento di studio e la testimonianza visiva della complessa ricerca di Jodice.
Nei saggi Salvatore Settis affronta la relazione tra soggetto archeologico, rappresentazione fotografica e reinterpretazione critica; Ester Coen analizza lo stringente rapporto fra la ricerca di Jodice e la Metafisica italiana e, in parte, il Surrealismo, fonti di ispirazione di tutta la sua pratica; Nicola Spinosa approfondisce il tema del rapporto tra il maestro e il barocco a Napoli; Marta Gili e Tina Kukielski esplorano la pratica della fotografia, analizzandone le relazioni con le ricerche concettuali del XX secolo.
Il libro si chiude con un'intervista di Hans Ulrich Obrist all'artista e gli approfondimenti di Andrea Viliani sui temi della mostra al Madre. In coda a ciascuna sezione è collocata un'ampia selezione di opere effettuata dallo stesso Jodice. L'opera di Jodice, artista autodidatta, oltrepassa la distinzione fra le arti ed è una pietra miliare dell’evoluzione socio-culturale della pratica fotografica. Napoli è un costante soggetto di riferimento, descritta per frammenti di visione: l’epidemia di colera, il folclore delle feste popolari, la vitalità dell'antico e l’architettura delle periferie che diventa monumento, fino alla documentazione del periodo più florido dell’arte contemporanea in città e degli artisti che vi sono, letteralmente, “transitati”.
I sessant’anni di ricerca di Jodice documentati nel libro Attesa / Waiting (dal / from 1960) sono l’enciclopedia visiva dei fenomeni, delle sperimentazioni e delle affermazioni che hanno scritto la storia dell’arte e della fotografia negli ultimi 50 anni.