Le collezioni 'oscene' del Gabinetto Segreto sono, dal Settecento, oggetto dello scandalo dei benpensanti e della curiosità di viaggiatori e studiosi.
Nel 1846, per visitarle, erano necessari permessi rilasciati solo “a richiesta di diplomatici, e di altri cospicui personaggi”. Nel 1851 la porta d’ingresso fu addirittura murata. Da allora la raccolta conosce alterne fortune, fino alla recente riapertura: 250 opere, sculture, affreschi, mosaici preziosi, bronzetti, lucerne e oggetti d’uso comune, documentano i costumi dei Romani in materia di erotismo e l’evoluzione del gusto e della pruderie negli ultimi tre secoli.