L'opera del geniale architetto tedesco, uno dei più rappresentativi esponenti della corrente postmoderna.
Il primo volume sull’opera completa di Oswald Mathias Ungers illustra l’attività dell’architetto tedesco dal 1951 al 1990, la cui opera è contrassegnata da una sensibilità difficilmente riconducibile a categorie con le quali si è soliti analizzare il rapido susseguirsi delle tendenze nell’architettura contemporanea. Incurante delle mode, non ha trovato unanime consenso presso la critica, soprattutto in quella del suo paese, proprio per il fatto di essersi sottratto alla rassicurante accettazione dell’architettura popolare che per lunghi anni ha condizionato in senso normativo il giudizio sull’architettura in Germania.
L’opera ungersiana è una componente fondamentale della storia del rinnovamento dell’architettura nel segno del distacco dal funzionalismo e nella riconquista dell’autonomia artistica, postulando il recupero del costruire alla sfera della responsabilità intellettuale dell’architetto.
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