Un grande protagonista del Quattrocento fiorentino, uno sperimentatore inquieto spesso polemico e controcorrente.
Le nitide masse cubiste della Battaglia di San Romano, la fiabesca irrealtà del San Giorgio e il drago, l’inquietante Caccia notturna, sono immagini a noi familiari grazie alle interpretazioni delle avanguardie del ‘900. Ma se si analizzano nel quadro del rinascimento fiorentino schematicamente identificato con il linguaggio della prospettiva unica, rimangono un mistero, un anacronismo, nostalgia di gotiche bellezze, una strana e affascinante anomalia.
Questo volume, che ripercorre la biografia e l’iter artistico di Paolo Uccello attraverso letture inedite, ipotesi stimolanti, precisando contesti storici e cronologie, committenze e attribuzioni, restituisce all’artista il ruolo di grande protagonista del Quattrocento.
La complessità infinita delle combinazioni visibili e la trascendenza di una costruzione geometrica che struttura lo spazio: in questo doppio registro di ricerca si articola la sua pittura, quasi sempre polemica e controcorrente.
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