Picasso primitivo, pubblicato in occasione dell'omonima mostra tenutasi presso Musée du Quai Branly di Parigi (28 marzo- 23 luglio 2017) illustra come Picasso e gli artisti non occidentali si siano incontrati nell'espressione di arcaismi universali, come abbiano esplorato il potere delle immagini e le forze dell'inconscio.
E’ ben nota l’importanza che l’arte cosiddetta “primitiva” – arte tradizionale dell’Africa e dell’Oceania – ha avuto per Picasso. Senza quella fondamentale fonte d’ispirazione esisterebbero les Demoiselles d’Avignon? E sarebbe nato il cubismo, il movimento più pregnante delle avanguardie del primo Novecento, che scardinò le regolecodificate della rappresentazione artistica?
Il rapporto tra Picasso e le arti dell’Africa e dell’Oceania risale al 1907, quando egli acquista la prima opera della sua collezione, un Tiki delle isole Marchesi. In quell’anno Picasso visita per la prima volta il museo etnografico del Trocadéro. Ne rimane colpito al punto da rimettere mano a Les Demoiselles d’Avignon e finire il quadro che rivoluzionerà la pittura del Novecento.