La pubblicazione dei risultati degli scavi trentennali di Carettoni, che coincide, per il 2014, con le celebrazioni per il Bimillenario della morte di Augusto, rappresenta uno strumento scientifico di importanza straordinaria.
Gianfilippo Carettoni, direttore fino al 1976 del Foro Romano-Palatino, scavò lungamente e identificò il complesso costituito dal Tempio di Apollo e dalla Casa di Augusto. L’archeologo aveva raccolto durante i lunghi anni di lavoro una grande congerie di appunti, disegni e foto, con l’intenzione di riorganizzarli per la stesura di un rapporto completo di scavo, che la malattia e poi la morte non gli hanno consentito di portare a termine e che sono stati consegnati alla Soprintendenza. L’incartamento, fatto di manoscritti e dattiloscritti, schizzi, giornali di scavo, disegni e foto, è stato perlustrato da Maria Antonietta Tomei, già direttore del Foro Romano e Palatino, in un volume di pregio che, oltre alla riproduzione, all’interpretazione di materiali poco noti, contempla anche una grande carta topografica aggiornata (in folio fuori testo) e un pregevole apparato di tavole a colori volto a una finalmente esauriente restituzione delle stanze dipinte e alla migliore, più attendibile lettura del complesso augusteo sul Palatino.