Gli anni berlinesi di George Grosz e la sua arte militante capace di scandalizzare e indignare la Germania borghese prenazista.
Personaggio discusso e controverso, George Grosz, disegnatore e pittore tedesco, fu capace di scandalizzare e indignare la borghesia tedesca di inizio ‘900 per l’intenzionale volgarità dei soggetti trattati, per l’analisi spietata dell’avidità di potere dei ceti dirigenti e la denuncia del militarismo della Germania prenazista, tanto che con l’avvento del nazismo la sua opera venne sequestrata e esposta alla mostra “arte degenerata”.
Il catalogo della mostra itinerante tra Venezia e Madrid tenutasi nel 1997 e curato da Ralph Jentsch, offre un’analisi lucida e accurata dell’arte militante dell’artista nei suoi primi anni berlinesi: gli inizi come caricaturista con una forte inclinazione alla satira sociale, l’adesione al Dada berlinese e la costituzione, assieme a Otto Dix, del gruppo Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit).