Proveniente dal museo Rodin di Parigi la mostra "Rodin, la vita, il marmo" presenterà a Milano, nella sala delle cariatidi del palazzo reale e poi a Roma nella galeria nazionale d'arte moderna una scelta di circa cinquanta meravigliosi marmi dello scultore che con Michelangelo resta uno dei più grandi rivoluzionari della tradizione plastica.
La mostra è una prima assoluta: mai al di fuori del Musée Rodin si è organizzato un momento di studio tanto vasto dedicato alla sola produzione marmorea dell’artista francese. Una sezione introduttiva spiegherà al visitatore come Rodin declina la propria opera in virtù del materiale che impiega, al fine di comprendere al meglio come il maestro utilizzava il marmo per suggestionare e creare una sorta di erotismo della carne attraverso la pietra. L’artista aveva infatti un rapporto speciale con questo elemento e i suoi contemporanei vedevano in lui un “dominatore” di fronte al quale la materia “tremava”. i marmi di Rodin, lontani dalla convenzione idealistica, donano vita e forma all’animo moderno: questo materiale tradizionalmente votato all’immobilità e alla rappresentazione del corpo sin dall’antichità, diventa più vivo ed ’emotivo’ che mai. ai suoi modelli Rodin chiedeva spesso di muoversi nello studio, invece di assumere le classiche posizioni fisse e ferme da accademia. Faceva bozzetti in pochi minuti con la creta, che diventavano poi la base per le sue opere, realizzate di solito in bronzo. La sua opera è un imprescindibile punto di riferimento per la generazione successiva.
il volume si pregia dei contributi critici di Aline Magnen, Paul-Luis Rinuy, Véronique matiussi ed altri.