Il filosofo dell'immateriale e del musicale: un complesso sistema simbolico legato alla geometria degli spazi.
Il respiro libero di Melotti sembra schivare ogni ortodossia scultorea. La varietà e l’instabilità delle sue formulazioni compositive, racemi metallici più o meno in movimento, suscita un interrogativo sul percorso della costruzione artistica, oscillante tra il compiacimento decorativo, la progettazione concettuale e la rappresentazione dell’irreale. Le sue opere raccontano storie e favole, leggende e miti onirici, i cui protagonisti senza nome e senza volto definiscono un universo stravagante e fantasioso. Nel vuoto aereo e meraviglioso si muovono esseri eleganti e sinuosi che sembrano liberarsi da un’esistenza concreta per entrare in un universo che si fa musicale.
I due volumi presentano il corpus delle sculture e dei bassorilievi dal 1929 al 1986, anno della morte dell’artista, unendo la catalogazione scientifica, l’impegno critico e il controllo a tappeto di tutte le fonti documentarie.
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