La mitica città dei morti di una fiorente civiltà: capolavori eccezionali, scavati nella pietra e minacciati dall'erosione.
Tempio o mausoleo, scavato nella roccia venti secoli fa, Petra (Giordania) fu il luogo di culto e pellegrinaggio dei Nabatei, misterioso popolo arrivato dalla penisola arabica nel VI secolo a.C. Civiltà fiorentissima, dovette soccombere alla conquista di Roma, prima, e al terribile terremoto del 363 poi. Per quindici secoli si perse ogni traccia di questo insediamento che divenne un miraggio per tutti gli archeologi e fu riscoperto solo all’inizio del secolo scorso dallo svizzero Burckhardt.
Il volume ricostruisce la storia della mitica città dei morti, titanica necropoli costruita tra l’80 a.C. e il 25 d.C., in uno stile che amalgama mirabilmente i motivi dell’Oriente con elementi greci. Più di cinquecento tombe di ogni forma e dimensione coprono una superficie di una quarantina di chilometri quadrati: capolavori eccezionali, visitati ogni anno da migliaia di turisti e minacciati dall’erosione della pietra.
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