Una testa di ponte tra l'architettura rinascimentale italiana e quella francese: un teorico prestato alla prassi.
Sebastiano Serlio, avviatosi alla pratica architettonica solo in età matura e in Francia, è noto e apprezzato soprattutto come teorico, e ciò ha condizionato negativamente l’approccio alle sue opere.
Il volume intende tracciare l’evoluzione dell’artista nel suo complesso e in rapporto alla sua epoca, partendo da una ricerca monografica sul singolare castello di Ancy-le-Franc ove già compaiono le due componenti fondamentali del suo linguaggio formale: la sua formazione classicista italiana e il profondo influsso del decorativismo francese.
In questo modo si è ricostruita la specificità e l’evoluzione globale di Serlio, la cui attività di architetto progettista ed esecutore risulta assi più ampia del previsto.
L’analisi di edifici e progetti è stata, inoltre, integrata da continui rimandi al trattato, analizzando i continui scambi tra teoria e prassi, e da un capitolo sulla sua vita in modo da coglierne la personalità, liberandola da pregiudizi.
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