La sfarzosa dimora di Nerone celebrata da un volume che illustra le fastose decorazioni a fresco e a stucco dei suoi ambienti e la sapienza costruttiva degli architetti imperiali.
Alla fine del Quattrocento il ritrovamento della Domus Aurea, il monumentale palazzo voluto dall’imperatore Nerone nel cuore di Roma, segnò la scoperta delle fastose decorazioni a fresco e a stucco dei suoi ambienti sfarzosi e esagerati. I successori cancellarono ogni traccia del palazzo: i saloni, spogliati dei rivestimenti e degli ornamenti, furono riempiti di terra fino alle volte per sostenere la mole delle costruzioni soprastanti, le terme di Tito e di Traiano.
La riapertura della domus nel giugno 1999 consente al grande pubblico la visione degli ambienti più noti del monumento, in parte recuperati da attenti interventi conservativi, e rappresenta un evento di assoluto rilievo internazionale cui il volume dedica un’ampia disamina. I testi critici e le riproduzioni fotografiche offrono l’occasione di ammirare per la prima volta le immagini inedite di quelle decorazioni parietali che tanto influsso hanno avuto nella storia della pittura moderna.
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