L'artista veronese è uno dei casi meglio documentati di pittore che si cimentò con il mezzo fotografico.
La personalità artistica di Angelo Dall’Oca Bianca (1858-1942) offre oggi più che mai motivi di una non marginale riflessione, non foss’altro per il fatto che essa si affaccia oltre il XX secolo liberata da fardelli critici di ordine ideologico che ne avevano finora reso difficile una serena valutazione.
La pittura di questo artista veronese, concepita all’interno di una molteplicità di intriganti visioni, si presenta come un vasto panorama di esperienze ricche e articolate. In particolare, egli è uno dei casi meglio documentati di pittore alle prese con la fotografia, e il presente catalogo ne documenta l’attività in modo approfondito. Il Museo di Castelvecchio a Verona, infatti, possiede un fondo di 394 lastre fotografiche dell’artista veronese, il cui studio, eseguito in relazione sia ai temi che alle finalità e alla tecnica di ripresa, si rivela interessante per chiarire i rapporti tra l’attività di fotografo e quella di pittore.
Le opere riprodotte in catalogo, tra dipinti e fotografie, sono 120, suddivise in venti sezioni tematiche accompagnate da altrettanti testi critici. Completano il volume un’accurata biografia dell’artista e la bibliografia essenziale.