Un costruttore istintivo e immaginoso, grande sperimentatore, che ha lasciato un segno indelebile nella Barcellona a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Antoni Gaudí (1852-1928) fu costruttore per istinto e per pratica, immaginoso e barocco nella sensibilità, innamorato dei colori vivi e delle forme plastiche della tradizione mediterranea, e costituì un episodio isolato, di cui la critica tardò a riconoscere il valore profetico a causa della difficoltà di inserirlo nelle contemporanee linee di sviluppo del Movimento moderno. La sua esperienza, fatta di un eclettismo nel quale si mescolano le forme del passato in un’ardita e complessa sperimentazione di spazi, di materiali e di decorazioni, fu resa possibile da condizioni particolari quali la prosperità economica di Barcellona e l’esistenza in Catalogna di abilissime maestranze artigiane.
Il presente volume ripercorre in maniera sistematica la sua opera, dal palazzo Guell al parco omonimo, sino all’incompiuto capolavoro, il tempio della Sagrada Familia, sottoponendola a un’attenta revisione critica tramite l’analisi capillare di disegni e testi.
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