Il culto di Iside e l'egittomania in Campania attraverso opere famose, nuovi ritrovamenti e un'inedita attualizzazione.
In età romana la presenza di marinai e commercianti alessandrini favorì l’introduzione del culto egizio di Iside in Campania. Il cuore pulsante della mostra sono le attestazioni di tale culto nei Campi Flegrei – con materiali di recente ritrovamento presentati per la prima volta al pubblico -, a Pompei, Cuma e Benevento. Protagonista del percorso di mostra è anche la ricchissima documentazione del tempio di Iside di Pompei e, al di fuori dei santuari, numerosi ritrovamenti di materiali documentano la diffusione del culto anche in ambito privato, in particolare a Pompei ed Ercolano. In seguito alla conquista dell’Egitto da parte di Augusto, si diffuse inoltre l’egittomania che pervase le pitture, le decorazioni, gli oggetti di faïence, le suppellettili e i monili. A partire dal 1776, il rinvenimento del tempio di Iside a Pompei fece conoscere per la prima volta – anche al giovane Mozart – un tempio egizio completo. Infine la moda egittizzante pervase la produzione artigianale, artistica ed architettonica in età borbonica: una selezione di ceramiche della Real Fabbrica di Napoli, dipinti, bozzetti e sculture impreziosiscono così la mostra.