Il volume indaga la storia di oggetti comuni dal design anonimo collocandoli nel contesto storico e culturale dentro cui sono nati.
Il volume è dedicato all’ampia famiglia di oggetti di uso quotidiano di cui non solo non conosciamo il progettista ma che non identifichiamo immediatamente con un’azienda. In un momento in cui viene data grande rilevanza alla “firma” del designer o del brand, più in generale in una fase di trasformazione delle merci estetiche contemporanee, le “normali” virtù del design anonimo meritano di essere sostenute e proposte ad exempla. Il volume presenta un corpus centrale di oltre settanta schede, dedicate ad altrettanti oggetti, volte a costituire un primo inventario del design anonimo italiano che identifica in questi artefatti, dall’età preindustriale ai nostri giorni, la prima sistematica ricognizione di prodotti anonimi dal design di qualità nel nostro paese. Dalla moka Bialetti all’Ape Piaggio, dalle sedie di Chiavari al borsalino, dalla tripolina alla pentola a pressione, dal gelato “La coppa del nonno” al Campari Soda.