Una serie di documentati e approfonditi saggi interpretativi forniscono per la prima volta un profilo completo di Bruno Morassutti, della sua attività di architetto e della sua personalità, inquadrandone l'opera all'interno della cultura architettonica italiana della seconda metà del Novecento.
La figura e l’opera di Morassutti ha acquisito negli ultimi anni un meritato rilievo critico, imponendosi all’attenzione della cultura architettonica contemporanea. Nato a Padova (1920), Morassutti si laurea all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (1946), recandosi poi -unico tra gli italiani- per un anno nella comunità studio organizzata da Frank Lloyd Wright a Taliesin (1949-50). Di ritorno dall’esperienza americana, dopo una breve collaborazione con Carlo Scarpa, l’architetto padovano tempera le influenze wrightiane in un autonomo percorso di ricerca. Si trasferisce a Milano per lavorare allo studio Bbpr, dove conosce Angelo Mangiarotti, col quale si associa per alcuni anni (1954-63). Prendono corpo in questo periodo alcuni degli edifici più noti, come la chiesa di Baranzate, l’edificio per appartamenti in via Gavirate e quello in via Quadronno a Milano, tutti con lo strutturista Aldo Favini. Nel 1967 si associa agli architetti Giovanna Gussoni, Mario Memoli e Maria Gabriella Benevento, coi quali mette a punto lo straordinario complesso Ibm a Novedrate (1970-74), oltre a numerosi studi e progetti sull’utilizzo di sistemi costruttivi prefabbricati. Nel volume, opere e progetti, disegni e a fondo libro, negli apparati, il regesto delle opere e la bibliografia.