Il libro racconta la storia di come si formò e si accrebbe, la grande fortuna dei conti Alessandro e Vittoria Contini Bonacossi, partiti da zero come collezionisti di francobolli ed entrati poi, in breve tempo, a far parte dei più importanti mercanti mondiali di arte antica.
Parte delle opere d’arte acquistate dai Contini costituirono una collezione che, nel 1939, era divenuta tra le più importanti al mondo, composta da quadri, sculture e da innumerevoli oggetti della cosiddetta arte minore. Finita la seconda guerra mondiale, le vicende dei Contini Bonacossi si intrecciarono con quelle del loro nipote Sandrino Contini Bonacossi e con l’attrice e scrittrice Elsa de Giorgi, con la quale si era sposato. Il rapporto di Sandrino ed Elsa, iniziò con un grande amore terminato con l’insorgere di una relazione passionale tra la de Giorgi e Italo Calvino, di cui ampiamente si parla e che indusse Sandrino a recarsi all’estero per non ritornare più in Italia. Da qui lo scandalo, in ordine alla sua scomparsa, che i media attribuirono erroneamente per lungo tempo, non ai tradimenti della Elsa, ma ad inesistenti operazioni irregolari di varia natura di Alessandro (divenuto conte e poi senatore) e di Sandrino Contini Bonacossi che ne era il segretario. Si parla anche della vera storia della donazione effettuata dagli eredi di Alessandro Contini Bonacossi allo stato italiano per Firenze di parte della loro preziosa collezione di opere, nonchè delle azioni giudiziarie penali che ne seguirono, provocate infondatamente da Elsa de Giorgi, tutte poi dichiarate senza fondamento.
Ancora ad oggi, quando si parla della collezione Contini Bonacossi non si precisa che fu oggetto di una donazione ma si dice che fu acquisita dallo stato. Questo senza alcun riconoscimento e rispetto per i donanti che fecero la più grande donazione di opere d’arte allo stato italiano nel 1900.